Il logo AITI nasce con l'intenzione di recuperare un segno antico legato alle radici della scrittura e attualizzarlo, ridisegnarlo, "tradurlo" in un segno dei nostri tempi che conservi in sé ancora qualcosa del carattere originario pur con un'impronta di contemporaneità. Si è partiti da un ideogramma cinese, scegliendo l'equivalente pittografico della parola "traduzione": un uccello che trasporta l'acqua da una risaia all'altra.
La prima parte dell'ideogramma è stata utilizzata come anima del logotipo AITI, privando il segno delle sue connotazioni orientali e, proiettandolo nei nostri tempi, è stato schematizzato, sintetizzato quasi a farlo diventare una ramificazione nervosa, un incrocio di strade, un circuito stampato. Nella stilizzazione, però, si ritrovano ancora i tratti del segno d'origine in cui si compendiano le innumerevoli possibilità offerte dalla parola, le corrispondenze, le correlazioni, le simmetrie e le asimmetrie della traduzione, che è mediazione e ricerca.
Il simbolo è infine racchiuso in un campo che è segno, parola e pagina, laddove l'uso di linee di un forte spessore gli conferiscono la serietà e la stabilità di una struttura professionale ed organizzata, perfettamente al passo coi tempi. Al simbolo è stato affiancato un nucleo tipografico per il quale è stato prescelto un classico carattere Times, tributo alla tradizione tipografica della pagina stampata e alla cultura editoriale che bilancia la modernità del simbolo.